Città-Provincia
Il grido di allarme di una lavoratrice della Santa Teresa
Articolo di Ferdinando Cocciolo.
Domani ennesima riunione della Task Force Regionale sulle crisi occupazionali sulla vicenda dei 14 lavoratori della Società Partecipata Santa Teresa ancora in Cassa I ntegrazione e in attesa di avere risposte concrete sul loro futuro . Il grido di allarme di una lavoratrice: “Vogliamo risposte e certezze sul nostro futuro”.
L’ abbiamo sempre detto, nei nostri articoli, la vicenda della Partecipata in House della Provincia di Brindisi Santa Teresa, “eterna”, “complicata”, “difficile da sbrogliare”, ora, per quanto riguarda i casi specifici di alcune unità lavorative da diverso tempo in attesa di risposte concrete e certezze sul proprio futuro.
Una vicenda (chi vi scrive l’ ha sempre sottolineato, e non solo da giornalista, senza polemica ma soprattutto con cognizione di causa) che va anche contestualizzata all’ interno dello scenario brindisino delle Società Partecipate (e quindi non solo della Provincia) che ha visto tagli, scelte sbagliate e sottovalutate da parte di precedenti Amministrazioni, la chiara responsabilità dei Governi Nazionali e di una “certa politica locale” sicuramente responsabile, su certi versanti anche con la “memoria corta“.
Una vicenda (esplosa praticamente da cinque anni e più) fatta di incontri, riunioni, Task force Regionali, anche diverse polemiche tra le diverse organizzazioni sindacali, ma soprattutto caratterizzata dalla “protesta civile”, la giustificata rabbia, protesta, pazienza da parte dei lavoratori.
E nelle prossime ore, nella mattinata di giovedì, ennesima riunione presso la Task Force Regionale di Bari sulla vicenda delle 14 unità lavorative (9 dell’ ex Mercato del Lavoro ora Arpal e 5 lavoratrici del settore pulizie che sino a qualche tempo fa hanno operato nella Biblioteca Provinciale e nel Museo Provinciale) ancora in Cassa Integrazione sino al prossimo mese di dicembre.
Il “tema dominante“ è quale futuro per queste unità lavorative, visto che i servizi e attività in cui hanno lavorato sono stati praticamente trasferiti nelle competenze della Regione ma in buona sostanza Regione Puglia e Provincia di Brindisi non hanno ancora trovato alcuna soluzione definitiva ?
Intanto i mesi passano, e parliamo sinceramente di una “musica già vista”, in una vicenda appunto “eterna” che deve ancora completare i propri tasselli, sperando in positivo. E i lavoratori interessati, ora più che mai, esigono risposte concrete e certezze sul loro futuro, senza se e senza ma.
Una vicenda emblematica di tutte quelle vertenze ancora esistenti in città e sul territorio brindisino, che stanno “minando” la serenità di tante famiglie, quando è in bilico il futuro, la propria dignità.
“Gridi di allarme” che vanno accolti, ascoltati, non sottovalutati, e confidiamo naturalmente nella “buona politica” che fa della condivisione, umanità, sinergia, lungimiranza, elementi propositivi e irrinunciabili.
Come quello di Roberta Crudo, lavoratrice Santa Teresa nel settore pulizie, che si fa in sostanza “portavoce” di un malessere, una preoccupazione che si spera abbia fine quanto prima. “Abbiamo atteso per lunghi mesi, giorni, per avere risposte concrete e certe sul nostro futuro, che non ci fa dormire la notte, ci fa crescere l’ ansia. Così non si può andare avanti, mi appello con tutte le forze alla Task Force Regionale, al Presidente della Provincia Riccardo Rossi, il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, le organizzazioni sindacali, l’ Amministratore della Santa Teresa. E’ una situazione che non meritiamo, considerando i sacrifici fatti in tutti questi anni per portare a casa un minimo di salario, aiutare le nostre famiglie. Non si può andare avanti con riunioni infinite, da cui non esce fuori una soluzione. Il Lavoro è Dignità, non possiamo rinunciare a questo”.
Già, parole sacrosante, che non possono essere lasciate a se stesse, un grido di allarme che, si spera a partire dalle prossime ore, possa trovare grande ascolto e soluzione.
Abbiamo prima parlato, per quanto riguarda la Santa Teresa, di “vicenda eterna”. Ebbene, ci auguriamo sinceramente che si arrivi a un “punto finale”, con il consolidamento di nuovi progetti che possano rilanciare definitivamente le attività della Società e, soprattutto, la salvaguardia completa di tutti i livelli occupazionali.
Già, il “quadro Partecipate”, come detto, complicato, per certi versi “strano”, con drammi occupazionali ancora esistenti, mai risolti, che qualcuno ha voluto anche “seppellire”, se parliamo di “responsabilità pregresse”.
Andate a chiederlo al lavoratore dell’ ex Partecipata della Provincia di Brindisi BPSP, da sei anni praticamente senza stipendi e sostegno. Una vicenda che, statene certi, non è terminata…..